Novec 1230 per industrie petrolifere e offshore

Il principio di funzionamento del fluido estinguente NOVEC 1230 è quello della saturazione dell’ambiente (total flooding); questo sistema di funzionamento ha il grande vantaggio di non doversi preoccupare dell’ubicazione dei materiali a rischio, né della loro conformazione perché crea condizioni omogenee in tutto l’ambiente.

Altro parametro essenziale è la valutazione del volume effettivo da proteggere, determinante per definire la quantità di gas da impiegare. Le caratteristiche dell’ambiente da proteggere sono fondamentali per una corretta progettazione dell’impianto, tanto che le norme NFPA ed ISO 145020 prevedono espressamente il test di tenuta denominato Fan Door Integrity Test; la chiusura di tutte le aperture tramite serramenti automatici e soprattutto l’arresto immediato dei sistemi di ventilazione sono fondamentali per l’efficacia del sistema.

In particolari ambienti di dimensioni contenute dove sono presenti numerose aperture più o meno sigillate, da dove può uscire rapidamente il gas estinguente, è frequente l’utilizzo di sistemi a scarica principale e di mantenimento. Dopo la prima scarica principale, segue una scarica aggiuntiva di “mantenimento” , appunto per mantenere la concentrazione nei valori di concentrazione richiesti per lo spegnimento.

Per quanto riguarda i limiti di concentrazione ed esposizione delle persone al gas estinguente NOVEC 1230 ci si riferisce a quanto previsto da NFPA 2001 e da ISO 14520.

La scelta giusta per applicazioni a rischio: industrie petrolifere, gas e offshore

• Bassa pressione di pressurizzazione delle bombole di contenimento, nell’ordine dei 25 BAR, uguale o inferiore a quella della maggioranza degli altri alogenati, ma da 8 a 12 volte inferiore a quella dei gas inerti, che sono stoccati nelle bombole a 200 o 300 BAR.
• Margine di sicurezza tra la concentrazione di spegnimento e quella alla quale si potrebbero riscontrare effetti avversi per le persone (acronimo in lingua inglese LOAEL: Lower observed adverse effect level), pari almeno al 69%, contro un 17% nel migliore dei casi per i gas inerti.
• Quantità di bombole necessarie al contenimento, a parità di volume da proteggere, inferiore di circa 6 volte, rispetto a quella necessaria per gli altri gas chimici.
• Calore di vaporizzazione: essendo il calore di vaporizzazione molto basso, conseguenza della bassa forza intermolecolare presente, pari a 25 volte meno di quello dell’acqua, l’energia richiesta per convertirlo in stato gassoso è facilmente assorbita dall’aria.
• Pressione di vapore: il prodotto ha una pressione di vapore 12 volte superiore a quella dell’acqua, con la conseguenza di una estrema facilità di trasformarsi in gas.
• Trasformazione del fluido in gas: le caratteristiche sopraindicate permettono la transazione da liquido a gas, anche in ambiente freddo. La rapida trasformazione permette quindi di estinguere l’incendio, senza lasciare alcune residuo (da qui la denominazione “clean agent”).

Nelle attività di manutenzione, essendo il NOVEC 1230 a temperatura ambientale in fase liquida, non necessità per il suo travaso in bombole di costose e complicate apparecchiature come pompe di travaso, sia per la sua carica iniziale che, per eventuali ricariche che, possono pertanto essere effettuate sul luogo di installa-zione dell’impianto, evitando così il trasporto in classe ADR, che è invece obbligatorio per gli altri alogenati chimici ed inerti.

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