Sostituire Halon con Novec 1230

Per anni l’halon è stato l’agente estinguente d’elezione per numerose applicazioni, soprattutto quando si trattava di minimizzare i danni su apparecchiature ed oggetti di valore (es., apparecchiature elettriche, computer, opere d’arte, motori marini etc.). Negli anni Ottanta, però, si è iniziato a prendere coscienza dell’enorme potenziale di distruzione dello strato di ozono e di riscaldamento globale da parte dell’halon.

Soluzioni alternative

Per il settore antincendio, soprattutto per i progettisti e gli utenti stessi, la messa al bando dell’halon ha costituito un problema, data la sua economicità ed efficacia. Occorreva individuare rapidamente soluzioni alternative: così si è arrivati a sviluppare gli idrofluorocarburi (HFC). Senza dubbio, in termini ambientali, gli HFC hanno rappresentato un passo avanti. Però, per quanto presentino un potenziale di deplezione dell’ozono pari a zero, il loro elevato potenziale di riscaldamento globale ed il lungo periodo di permanenza nell’atmosfera. ne stanno già mettendo in dubbio l’impiego futuro.

È molto probabile che anche gli HFC seguano la sorte degli halon in termine di restrizione d’uso, se non di messa al bando, in un futuro non così lontano. La carenza di HFC ha portato 3M a studiare un agente antincendio con caratteristiche ambientali superiori a quelle degli agenti già noti. Il risultato di tale ricerca è il fluido antincendio 3M Novec 1230, sviluppato con il preciso obiettivo di realizzare una tecnologia in grado di offrire una soluzione fattibile a lungo termine per una protezione antincendio mirata.


Sostituzione con Fluido Novec 1230

Il Fluido Novec 1230 può essere utilizzato per sostituire altri agenti chimici – quali l’Halon 1301 – con un agente a maggiore sostenibilità ambientale. Se il sistema da sostituire è ad alta pressione, sarà necessario aggiungere alla rete di tubazioni esistente solo alcune tubazioni aggiuntive e nuovi ugelli.

Questo tipo di estinguente permette inoltre una movimentazione ed un riempimento delle bombole semplice, rapido ed economico: è sufficiente travasare l’estinguente nelle bombole e pressurizzare con azoto, operazioni che potrebbero tranquillamente essere eseguite sul luogo di installazione dell’impianto.

La scelta di adottare un gas chimico di questo tipo è avvalorata da un principio di funzionamento che gli permette di trovare applicazione in contesti a gestione complessa, ove sono da mettere in sicurezza ambienti speciali più facilmente sottoposti a criticità quali caveau, centraline, centri elaborazioni dati, archivi e altri.


La bassissima tossicità del novec 1230, a differenza della CO2 e molti altri composti del halon, consente più tempo agli occupanti l’edificio di evacuarlo in sicurezza. A temperatura ambiente il novec è un liquido incolore e privo di odore. Offre le migliori caratteristiche di un efficace sistema estinguente gassoso pur salvaguardando la salute delle persone, i beni protetti e l’ambiente.

Protezione antincendio con Novec 1230

L’innovativo agente estinguente utilizzato nella soluzione GL-1230 offre una protezione affidabile di beni, persone e ambiente. Ha un coefficiente di eliminazione dell’ozono (ODP) pari a 0, un tempo di permanenza in atmosfera (ALT) da 3 a 5 giorni e un coefficiente di riscaldamento globale (GWP) pari a 1.

Non essendo né corrosivo né conduttivo elettricamente, non provoca danni alle apparecchiature sensibili. Grazie al suo elevato margine di sicurezza, è innocuo per la salute delle persone. Dato che l’agente non è tossico, non è infiammabile e non è esplosivo non esistono restrizioni di alcun tipo per la movimentazione.


Funzionamento dell’impianto Novec 1230

I sensori rilevano l’incendio nella fase iniziale del processo di combustione, prima ancora che l’occhio umano possa vederne la fiamma.
Il sistema rilascia nella zona protetta il liquido estinguente, contenuto in serbatoi pressurizzati con azoto.
L’estinguente evapora al momento della fuoriuscita e si diffonde in maniera uniforme nel locale.
L’estinguente soffoca il processo di combustione in quanto assorbe il calore più velocemente di quanto il fuoco sia in grado di sviluppare.
Il sistema viene ricaricato e pressurizzato, anche sul posto se necessario.

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